Disponibile ovunque “Mille sbagli”, il nuovo singolo del rapper Layz (feat. PrezBeat) che segue l’uscita dell’album “Lazzaro” dello scorso Luglio. In questa intervista ci racconta la sua genesi musicale, il filo conduttore tra i suoi lavori e i punti di rottura.

 

Lazzaro Zani, in arte Layz, è un rapper di Cesena. Fin da giovanissimo la passione per la musica italiana ed in particolare per il rap italiano, ha generato in lui un forte interesse per l’importanza delle parole, il posizionamento di esse all’interno di un testo musicale e l’attitudine con cui vengono esposte, tanto da voler prender parte a questo mondo artistico.

Ce lo racconta in questa intervista realizzata in seguito all’uscita del nuovo singolo “Mille sbagli” feat PrezBeat, un punto di rottura in termini di sound dal precedente disco “Lazzaro”.

 

Ciao Layz, quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente segnato?

Ciao, grazie mille innanzitutto. Gli artisti che maggiormente mi hanno segnato sono quelli della prima e della seconda generazione del rap. Sindrome di Fine Millennio penso sia stato il primo album di rap italiano che ho ascoltato, ero piccolo e ne sono rimasto folgorato. Per citarne alcuni, appunto, gli Uomini di Mare e successivamente Fabri Fibra, Bassi Maestro, Sangue Misto, Club Dogo, Inoki e i PMC, Caparezza, Aban, Noyz Narcos, Marracash.

Qual è stato il percorso di avvicinamento alla cultura rap?

Il mio percorso di avvicinamento alla cultura rap proviene dai grandi cantautori italiani. Mio padre collezionava vinili e spesso la domenica si ascoltava la musica e io fin da piccolissimo rimasi ammaliato tra gli altri dai testi di De André, Dalla, Modugno, Renato Zero, pur non capendoli, ma mi bastava fossero diversi dal resto della musica che circolava. Poco dopo è arrivato il rap, le prime cose ovviamente erano americane, in Italia all’epoca televisioni e radio non passavano rap Italiano, bisognava cercarselo bene per trovarlo, per cui mi innamorai di questo genere con Eminem, 50cent, Tupac e Biggie, e quando sentii per la prima volta rappare in italiano avevo già “allenato” l’orecchio.

C’è qualcosa di questo mondo in cui non ti riconosci?

Negli ultimi anni c’è la tendenza a descrivere un immaginario che non ci appartiene. Sfoggiare la ricchezza, lo sfarzo in maniera cosi esponenziale è una roba del tutto americana e penso che loro se lo potessero permettere, venivano dalla povertà assoluta e cantare di avercela fatta era la rivalsa. Se davvero vivi nella ricchezza e fai rap puoi farlo, non dico questo, dico solo di parlare di ciò che una persona vive realmente e non dell’immaginario che un altro ha raccontato, altrimenti succede quello che poi sta accadendo, ovvero abbiamo delle figure molto simili tra loro che cantano le stesse identiche cose.

Al di fuori di questo genere musicale, quali sono i tuoi ascolti?

Come ti dicevo prima sono cresciuto con il cantautorato italiano e tutt’ora mi accompagna. Quando sono cresciuto per un periodo mi sono appassionato al blues e tutt’ora ascolto artisti come Muddy Waters, Etta James, Little Walter. E poi amo molto la musica di Manu Chao.

 

 

Il 14 gennaio è uscito il tuo ultimo singolo “Mille sbagli”. Di cosa parla?

Parla principalmente della presa di coscienza degli errori e del coraggio di chiedere scusa agli altri e soprattutto a se stessi. Molto spesso siamo noi a farci lo sgambetto ma puntiamo il dito contro qualcun altro perchè è più facile, questa è una cosa tipicamente italiana indipendentemente dalle esperienze che uno fa. Stavo ascoltando il mio album precedente Lazzaro e, essendo un disco autobiografico, mi sono posto una domanda: di tutti gli errori che hai fatto c’è stato un momento in cui seriamente hai chiesto scusa a qualcuno? Prima di questo brano ancora adesso se mi pongo questo quesito non sono del tutto sicuro della risposta.

Come ti senti rispetto al discorso di commettere errori?

Di base sono una persona che si lascia trasportare dagli eventi e questo spesso mi ha portato a commettere degli errori e a far male a me stesso e agli altri. Sono anche molto orgoglioso e non mi viene sempre facile ammettere di aver sbagliato. Sono tutti aspetti su cui sto lavorando per migliorare ma la strada è lunga.

Qual è il filo conduttore che lega questo brano al tuo ultimo disco “Lazzaro”?

Penso che il filo conduttore sia proprio la domanda che mi sono posto ascoltando il disco Lazzaro. Era come se il cerchio che avevo aperto con questo album non si fosse chiuso e Mille Sbagli era l’anello che mancava. Credo proprio che Mille Sbagli sia la chiusura perfetta di questo cerchio aperto con Lazzaro.

E il punto di rottura?

Il punto di rottura è prettamente a livello di sound, ho sperimentato una cosa in Mille Sbagli che non avevo ancora fatto con Lazzaro. La base è morbida, quasi dolce e il mio approccio al beat è totalmente differente rispetto al mio album precedente.

Cosa significa per te mettere i tuoi pensieri in rime?

Riuscire a parlare di cose che non direi mai a nessuno. Sono una persona molto introversa, che i suoi mali li tiene per se, la musica mi ha dato la possibilità di poterlo fare e gliene sarò per sempre grato. Ho trovato nella scrittura il vero senso della libertà.

Oggi il fatto di potersi esibire dal vivo non è più così scontato. Quanto è importante per te portare la tua musica su un palco?

Il live è la prova del nove. Esibirsi dal vivo permette di verificare per davvero se la musica piace e se il progetto è davvero credibile. E poi capisci a che livello sei, è diverso dal provare in sala, il fiato ad esempio è differente perché l’emozione di cantare davanti alla gente fa la sua parte. È fondamentale anche perché se vogliamo è anche la giusta ricompensa per il lavoro fatto in studio.

Ci sono progetti musicali di cui puoi parlarci rispetto al prossimo futuro?

Si ho molti progetti musicali. Ho un EP quasi pronto e sto lavorando al progetto successivo. Sono una persona che scrive parecchio e cestina tanto e anche se il mercato musicale richiede di uscire per singoli continuerò a fare album, ovviamente preceduti appunto dai singoli stessi. Per quanto riguarda l’EP ti dicevo è in dirittura d’arrivo, ora assieme alla mia manager, devo decidere la modalità e i tempi con cui farlo uscire

Grazie e in bocca al lupo!

Grazie a te crepi il lupo.

 

 

Share Button