Quanto è difficile usare l’autotune? Confermi che è uno strumento molto utile da inserire nelle proprie canzoni?
Penso che l’autotune sia stato soprattutto negli ultimi anni uno strumento a tratti giudicato ridondante, proprio perché molto spesso utilizzato per una correzione vocale talvolta estrema. Dal mio punto di vista è altresì uno strumento valido se utilizzato nel giusto equilibrio, quindi lo ritengo utile ed io in primis ne ho fatto uso. Chiaramente è fondamentale che l’artista abbia comunque una base di intonazione dalla quale partire.
Secondo te perché il rap in Italia non ha lo stesso impatto mediatico rispetto ad altre realtà europee e/o americane?
Credo che in primis la musica Italiana, in tutti i suoi generi, non arrivi ad un pubblico tale da poter arrivare ai numeri che si generano nelle altre parti del mondo. Oltre ad un discorso dei numeri c’è anche un fattore culturale. Per quanto riguarda il mondo dell’Hip Hop, in Italia, dobbiamo solamente trovare un identità tutta nostra che ci possa rappresentare effettivamente e sensibilizzare in questo modo un pubblico più ampio.
Ci sono dei rapper emergenti che conosci oppure della tua stessa città che ti senti di consigliare ai nostri lettori?
Dalla mie parti ci sono molti artisti con un potenziale da poter esprimere. I primi quattro che mi vengono in mente sono: Miserabile, Gautama, Panpi ed Hola!
C’è un producer della scena italiana con il quale ti piacerebbe collaborare?
Ci sono molti producer veramente validi in Italia per ogni tipo di genere. Due con la quale mi piacerebbe collaborare sono Dardust e Andry the Hit Maker.
Parliamo del tuo nuovo singolo, “Luna”. Ti ricordi dove ti trovavi quando hai scritto il testo?
Il testo in realtà è nato proprio in studio. La maggior parte delle volte, infatti, la scrittura va di pari passo alla produzione. Il prodotto quindi nasce e si conclude proprio lì. Luna appunto è stata scritta poco dopo l’uscita del nostro primo EP in concomitanza del periodo di quarantena che ci trovavamo a vivere.
