Dal 2 ottobre è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Fuori”, il nuovo singolo di Cloude.

FUORI”, il nuovo brano di CLOUDE, racconta una storia di stampo profondamente autobiografico: l’arrivo improvviso di un figlio, le responsabilità che aumentano, una coppia che deve crescere in fretta. Un ragazzo che deve diventare uomo, e non sa bene come farlo. Il sound malinconico ed emozionale crea un mood incalzante fino alla fine.

Ecco la nostra intervista a Cloude.

Chi è Cloude?

Cloude è un ragazzo come tanti che ha deciso di raccontarsi con la musica e di usarla come mezzo di comunicazione diversi anni fa, sono sempre alla ricerca di  qualcosa, qualcosa in cui vale la pena far lavorare la fede.

Quanto sei stato influenzato dalla scuola cantautoriale della tua città, Genova?

Sono cresciuto ascoltando De Andrè e Gino Paoli, a mia madre piace un sacco, ed è stato anche grazie al primo, che con i suoi testi i suoi libri, mi ha trasmesso la  voglia di  musica, e di usare la musica, quale essa sia per diffondere un pensiero o una protesta.

Cos’è cambiato da Sito a Cloude?

Sono rimasto uguale esteticamente, ma dentro è cambiato tutto, è cambiata la visione, la metodologia, la scrittura, le mie regole, ma non la voglia e la passione  unita al sentimento

Dopo le esperienze musicali con due gruppi differenti, cosa ti ha spinto a intraprendere una carriera solista?

Non ho mai avuto problemi di nessun tipo con gli ragazzi con cui stavo, anzi, siamo rimasti amici e ci si vede a volte, però ognuno adesso fa la sua musica, la sua  strada. Capitava che non c’era lo stesso pensiero, ora sono solo ma ho un team molto affiatato. Comunque essere solista mi piace.

Aver frequentato un Istituto d’Arte ti ha fatto comprendere le potenzialità della musica, non vedendola solo come un mezzo per “arricchirsi”?

Assolutamente si. La vedo così anche ora, nonostante sia sciocco dire che fare soldi non sia importante, perché la musica è parecchio dispendiosa.

Da cosa è caratterizzato il nuovo sound di Claudio Calcagno?

Ho voluto cercare di esplorare nuovi sound, che non mi facessero stare sempre nella comfort zone, dopo avere ascoltato tanta musica prima dell’inizio del disco, ho  pensato  che c’erano dei sound che mi piacevano e che volevo provare a fare qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai fatto, poi il lavoro in studio con i  produttori è stato di sartoria. Infatti quello che caratterizza il nuovo sound è la tanta ricerca di musicalità nelle produzioni.

Quando hai scritto “Fuori”?

Fuori è stato il primo provino, con il primo beat pronto. La mattina me lo danno e poi al pomeriggio mi sono messo a scrivere, la musica mi ha fatto subito da guida  per la tematica, e poi a fine pomeriggio il pezzo era pronto, c’è stata parecchia ispirazione.

Data la location particolare del videoclip, ti chiederei di raccontarci come hai avuto quest’idea particolare…

L’idea per il video è di Marcello Geraci e Michael Tabarroni, hanno avuto loro l’idea della stesura del video, a parte la location, creare un parallelismo sulla  insostituibilità di una persona è stata la chiave vincente, ricreare la stessa argomentazione della canzone nel video è stato molto bello gratificante.

Questo brano anticipa un progetto più ampio?

Si, credo che non manchi molto per il mio nuovo disco, avrà 8 tracce e sono tutte delle mine!!

Hai progetti per il futuro?

Vorrei allargare il mio giro di collaborazioni e puntare a tanti live.

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