La premessa è d’obbligo. Qualora il lettore fosse privo di senso dell’ironia si prega di DESISTERE DAL PROSIEGUO DELLA LETTURA.
Buona giornata.
Se siete arrivati fin qui vuol dire che, invece, il senso dello humour non vi difetta!
Per capire FattoSano non bisogna prendere tutto alla lettera, e tanto meno le cose per il verso giusto. A tempo di rima e di frasi ironiche che celano significati intensi, in un’epoca in cui tutti si prendono fin troppo sul serio, il rap di FattoSano è come una medicina, una cura contro le esagerazioni e le frivolezze di questo mondo.
Il codice di lettura per essere in grado di non prendere troppo sul serio se stesso così come la vita, l’artista lo ha avuto da sempre a portata di mano. La musica è sempre stata lì: in casa, in macchina o in taverna. Il padre possedeva cd e vinili di Fabrizio De André, Lucio Dalla, Phil Collins, Bob Marley, Bob Dylan, i molteplici profeti con i loro testi sacri. E poi arriva il rap, tra i primi gli Articolo 31, Eminem, il lessico che gli ha consentito di capire la strada maestra da seguire.
Il singolo biglietto da visita: “Buffet”
A questa tavola siete tutti invitati, a patto che non seguiate le regole del bon ton. Su un forte impatto sonoro folk rock, si poggia il vortice di parole-rima: lo spirito è goliardico, come testimonia il videoclip che farà storcere il naso a qualche bigotto.
C’è un vago riferimento a una famosa tavolata, le cui portate furono definite miracolose dai presenti, a cui celebri pittori e illustratori si sarebbero poi ispirati per le loro opere. Ma come detto in apertura, se non avete senso dell’umorismo, FattoSano non fa per voi.
Girato nella campagna di Torino per la regia di Federico Pari e Adriano Vecchio, il video è stato realizzato in un capannone vicino a casa dell’artista, arredato per l’occasione. I discepoli di questa folle (ultima?) cena sono tutti non attori, amici di una vita di FattoSano. Siete tutti invitati al buffet, ma siate pronti a tutto, meno che cibarvi, perché come recita la scritta finale del video: “Tutto il cibo utilizzato è stato mangiato…”!

L’Ep 
Cercare di dare una risposta sul perché della scelta del titolo bizzarro di questo Ep , Il ballo del Grizzly“, non avrebbe senso, anche perché il criterio dei titoli stessi di ogni singolo brano contenuti in questo lavoro, sfugge l’umana comprensione. Un EP colorato.
Chiamatela ispirazione divina, e come in tutte le parabole, c’è un fondo di verità.
– MA CHE SBATTA: perché lo slang dei più giovani spesso dice molto più di tante parole forbite. Una generazione che non vuole il peso delle responsabilità. “Che sbatta!” Vogliamo libertà. 
– PROSECCO: il vino più amato dello Stivale diventa un paradossale gioco di parole in cui il Prosecco stesso diventa una personificazione, e come se la cantano le bollicine!
– ITALIANO LOCO YANKEE: il brano parla della difficoltà di ogni italiano condannato a non potersi più identificare in alcun tessuto sociale, un italiano perso, senza passioni, senza più riferimenti culturali. 
– SUNNY DAY: strofe in italiano, ritornello in inglese: perché a volte la nostra madrelingua non ci basta. Le difficoltà di ogni giorno, questo mondo veloce che ci rende stanchi, ci fa perdere molto spesso il senso della vita. Da quanto tempo non vi fermate ad osservare il tramonto?
Cenni Biografici
Nato l’11 ottobre del ’92 nella provincia di Torino (Chieri), Riccardo Marchiori (FattoSano) figlio di Tiziano e Antonietta, vissuto per il suo primo quarto di secolo a Cambiano, è un ragazzino che non viene notato tra gli amici per capacità agonistiche al campetto del paesino, ma piuttosto per la sua stazza ed altezza. Silenzioso ma con battuta pronta, piuttosto bravo a disegnare, il ragazzo si fa notare anche quando è taciturno. Mentre la maggior parte degli amici ascoltava tecno, lui amoreggiava con il rap, colpa degli Articolo 31 e del fratello Piergiacomo complice che glieli ha fatti conoscere.
Il percorso di approccio alla musica inizia a 15 anni, la sua prima “canzone” con l’amico Fabio (pazzo per Fabri Fibra).
A diciannove anni decide di frequentare vari corsi di musica tra cui un corso di scrittura nella scuola di musica di Chieri (TO), Infinite Art. Il corso di scrittura tenuto da un cantautore e autore italiano di nome Alessandro Gallo della durata di due anni che lo fece appassionare ancor di più nella scrittura dei testi.
Dopo questi anni passati nella scuola il suo percorso continua da autodidatta.
A 21anni realizza la sua prima demo musicale dal titolo “Confusion” con l’amico Stefano aka RebuSkunk; una composizione di dodici tracce musicali con testi scritti da lui e le basi musicali create con aiuto di amici musicisti, pubblicate su SoundCloud. Negli anni successivi continua tra “lezioni di flow” con Jaku Feliz Reyes giovane rapper della provincia di Torino, collaborazioni con voci femminili, prime esibizioni in pubblico con la sola strumentale sul palco a fargli da braccio e primi video musicali con LN Studio dei Docks Dora. Anni di divertimento, di crescita e soprattutto di condivisione insieme a persone con la stessa passione per la musica. Proprio in questa fase di momenti musicali conosce la figura di Adriano Vecchio, compositore e arrangiatore, che diviene un riferimento negli anni a venire e lo accoglie nel suo studio a casse aperte.
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