Dal 25 novembre  è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Maybe the next time”, il nuovo EP di Gabbo che per l’occasione ci ha concesso una piccola intervista per raccontare alcuni aneddoti del nuovo progetto.

 

Enjoy!

 

“Maybe The Next Time” è il titolo del tuo nuovo EP. Quali sono le tue sensazioni a caldo dopo l’uscita?

-Sensazioni bellissime, molti scrivono a me o a chi ha lavorato al progetto esprimendo feedback positivi e questo credo che per un artista sia il massimo, sintomo che hai colto nel segno.


Il sodalizio con Squarta resiste ormai da anni e pare sempre più imprescindibile. Puoi raccontarci brevemente una vostra tipica giornata in studio?
Squarta? Beh uno è parte dell’altro! umanamente e professionalmente. Lavorare insieme ci viene naturale, ci comprendiamo al volo e spesso mentre uno dice una cosa l’ altro la sta per fare. Infatti a volte ci guardiamo anche un po’ impauriti di questo Hahah. Comunque tutte le mattine appuntamento ore 11 e si lavora fino a tardo pomeriggio, devo dire che è qualcosa di unico, rimasto bello da anni ormai.



Il rap rimane il caposaldo del progetto, arricchito allo stesso tempo dalle tue influenze decisamente black. C’è un genere da cui hai preso ispirazione che secondo te prevale all’interno dell’EP?
Credo che per quanto riguarda il progetto “Gabbo” tutti gli stili della black music quindi; funk, rap, jazz, R&B, new soul, disco music, ecc… si contaminino tra loro, ed è proprio questo, che avviene in modo naturale a caratterizzare il mio sound.



Oltre a confermare il tuo status, con Maybe The Next Time hai lanciato molti ragazzi talentuosi. Cosa ti ha stregato del loro approccio?
Che sono davvero bravi, pieni di cose da dire e le sanno dire anche molto bene, poi ognuno ha un modo diverso di scrivere e un timbro di voce particolare, hanno colorato benissimo l’EP.



“Tu come fai” è senza dubbio uno dei brani più riusciti dell’EP. Com’ è nata l’idea?
Avevo quest’idea, fare un pezzo musicalmente un po’ particolare, dove il basso, come fosse un rapper, avesse oltre che la parte armonica dove suona gli accordi anche una strofa con un andamento incalzante, e poi nel ritornello la “quiete”. Quindi chi meglio di Ugo Crepa nella prima strofa rappata, PeppOh nella seconda, bravissimi entrambi a cavalcare il Flow, e Calmo per la parte della “quiete”? Ed ecco che è venuta fuori “tu come fai” che, confesso, è un brano a cui sono molto affezionato.

 

Biografia

Gabbo, pseudonimo di Gabriele Centofanti è un bassista e produttore italiano. Nato in una famiglia di musicisti, Gabbo inizia a suonare il basso elettrico a 15  anni. Un anno dopo intraprende lo studio del contrabbasso presso il  conservatorio ”Santa Cecilia” di Roma e contemporaneamente prosegue lo  studio del basso elettrico sotto la guida di Massimo Moriconi suo insegnante e  amico.

Poco dopo inizia la sua attività concertistica con diverse formazioni spaziando  tra vari generi musicali (dalla classica al rock , passando per il funk e il pop) fino  ad arrivare al rap, genere del quale diventa uno dei maggiori esponenti musicali  grazie alla collaborazione iniziata nel 2006 e tutt’ora in essere con la band  storica romana dei Cor Veleno, formata in origine da Primo Brown, Grandi  Numeri e Squarta e diversi anni dopo anche da Gabbo stesso.

Nel 2008 Squarta & Gabbo fondano ”Rugbeats”, studio di produzione musicale  che ha prodotto e collaborato con numerosi artisti della scena rap e non solo,  tra i quali gli stessi Cor Veleno, Coez, Gemitaiz, Madman, MezzoSangue, Roy  Paci, Giuliano Sangiorgi, Jovanotti, Marracash, Clementino, Colle der Fomento e molti altri. Dal 2018 al 2020 è stato inoltre il bassista nei tour di MezzoSangue. L’amore incondizionato per il funk, il blues e il jazz, lo portano a dare alla luce  un progetto che ha questi come fonte di ispirazione.

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